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Quando si parla di bassa Autostima e Relazioni Tossiche o dolorose?Autostima e relazioni interpersonali si influenzano profondamente a vicenda, creando un circolo in cui una problematica in una di esse si ripercuote inevitabilmente sull'altra. Quando si manifestano giudizi ricorrenti che minano il senso di valore personale, come una continua autosvalutazione, possono emergere dubbi persistenti sul proprio valore, generando la percezione di essere inadeguati o incapaci di soddisfare le aspettative proprie o altrui. Questa visione negativa porta a pensare di essere un buono a nulla, di non meritare affetto, attenzione o successo. A questi pensieri si associano vissuti relazionali dolorosi, quali il sentirsi inferiori, esclusi, diversi, derisi, umiliati, svalutati, traditi e incompresi. In parallelo, si manifestano sentimenti di insicurezza o la continua ricerca di attenzione e approvazione, accompagnati dal timore costante di deludere Sé stessi e gli altri. In questo contesto, è frequente una tendenza a isolarsi emotivamente, caratterizzata da timidezza, eccessiva sensibilità , solitudine e un profondo senso di abbandono. Rientrano in questi vissuti anche il desiderio di nascondersi o proteggersi dagli altri, alimentando la distanza emotiva nelle relazioni. L'interazione con gli altri, in queste circostanze, diventa una fonte di ulteriore ansia, con il rischio di accentuare ulteriormente la fragilità e la vulnerabilità personale.
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Cosa sono le Dinamiche Auto-sabotanti?La tendenza a entrare in cicli ripetitivi di relazioni o situazioni che causano sofferenza emotiva è spesso collegata a schemi profondamente radicati, come le relazioni tossiche o la ripetizione di modelli limitanti e ostacolanti. Questi schemi, talvolta inconsapevoli, portano la persona a ricadere in relazioni disfunzionali o a replicare dinamiche che causano frustrazione e dolore. Un esempio comune è la tendenza a sviluppare una dipendenza emotiva, in cui si diventa eccessivamente bisognosi di approvazione e affetto dall'altro, perdendo di vista il proprio equilibrio personale. Altri comportamenti distruttivi possono includere l'uso eccessivo di sostanze, il ricorso a rischi non necessari o l’adozione di comportamenti auto-sabotanti che perpetuano una spirale di sofferenza emotiva. Questi cicli non solo influenzano la vita interiore, ma hanno un impatto negativo sulle relazioni personali, sociali, lavorative, amicali e familiari. La ripetizione di tali schemi rappresenta un segnale di disagio profondo che merita di essere esplorato e compreso attraverso un’analisi dei vissuti e delle modalità relazionali, per interrompere il ciclo e creare nuove possibilità di crescita personale.
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Che differenza c'è tra Ansia e Attacchi di Panico ?L'ansia generalizzata comporta preoccupazioni eccessive e persistenti su vari aspetti della vita quotidiana, come la salute, le relazioni e il lavoro. Queste preoccupazioni sono difficili da gestire e spesso sproporzionate rispetto alla realtà . I sintomi fisici includono irrequietezza, affaticamento, difficoltà di concentrazione, tensione muscolare e disturbi del sonno. Gli attacchi di panico, invece, sono episodi improvvisi e intensi di paura estrema, accompagnati da sintomi fisici angoscianti come soffocamento, tachicardia, sudorazione, tremori, vertigini e paura di perdere il controllo. Questi episodi lasciano un senso di profonda vulnerabilità .
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Che cos'è la Depressione?La Depressione rappresenta uno stato emotivo in cui l’umore è persistentemente basso, con una significativa perdita di interesse nelle attività che normalmente risultavano piacevoli. Si accompagna a insonnia o ipersonnia, cambiamenti evidenti nell’appetito e nel peso corporeo, mancanza di energia, sensazioni di inutilità o colpa, fino ad arrivare a pensieri suicidari. Spesso, alla fase depressiva si può alternare una fase maniacale, caratterizzata da un'euforia intensa, autostima elevata, comportamenti impulsivi e rischiosi, abuso di sostanze, disinibizione sociale e aggressività . Questo quadro complesso rientra nel disturbo bipolare, una condizione che richiede un'analisi approfondita.
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Che cosa sono le Ossessioni e le Fobie?Le fobie sono paure irrazionali e persistenti legate a situazioni specifiche, luoghi, persone, oggetti o attività , che provocano un’intensa ansia e un bisogno impellente di evitarli. Esempi comuni includono la paura di oggetti o animali, la fobia sociale, l'agorafobia e la claustrofobia. Le ossessioni si manifestano come pensieri intrusivi e indesiderati, spesso sotto forma di immagini o idee persistenti, come la paura della contaminazione, dubbi eccessivi o pensieri violenti e aggressivi. Questi pensieri generano ansia e vengono temporaneamente placati attraverso rituali o comportamenti ripetitivi, noti come compulsioni, che alleviano la tensione.
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Quando si Parla di Disturbi e Problematiche Alimentari?Quando l'uso del cibo diventa l'unico o principale mezzo per regolare le emozioni o colmare un vuoto affettivo, si manifestano episodi di fame nervosa e alimentazione incontrollata, spesso seguiti da sentimenti di colpa e vergogna. In questi casi, il cibo non viene più vissuto come una semplice fonte di nutrimento, ma come un tentativo di gestire stati d'animo complessi, come ansia, tristezza o solitudine. A ciò si può aggiungere un'ossessione per pratiche alimentari estreme, che portano a sentimenti di rabbia e frustrazione, oltre a rigide restrizioni alimentari e, talvolta, alla dipendenza dal cibo. Questo ciclo disfunzionale contribuisce a un vissuto di sofferenza emotiva e un senso di perdita di controllo.
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Cosa sono i Disturbi Psicosomatici?I disturbi psicosomatici rappresentano il riflesso del malessere psicologico attraverso sintomi fisici che non hanno una causa organica facilmente identificabile. Questi sintomi possono includere una vasta gamma di manifestazioni, come emicrania persistente, dolore cervicale o dorsale, crampi intestinali e difficoltà digestive come la dispnea e l'iperacidità gastrica. Altri sintomi comuni sono la gastrite, allergie inspiegabili, tachicardia, ipertensione, stanchezza cronica e ulcera gastrica. Tra le condizioni più diffuse si trovano anche la sindrome del colon irritabile, apnee notturne, fibromialgia e problematiche dermatologiche come la psoriasi e la dermatite, che si manifestano in concomitanza con forti vissuti emotivi non elaborati.
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Le emozioni sono dannose?Le emozioni rappresentano delle reazioni interne che ci forniscono informazioni preziose rispetto agli eventi della vita e ci comunicano molto sulla propria personalità . Queste reazioni, quando sono gestite in maniera consapevole, risultano utili e ci guidano nell'interpretazione del nostro mondo interno. Tuttavia, quando diventano intense e non adeguatamente elaborate, possono influenzare profondamente il benessere psicofisico e il modo in cui una persona interagisce con il proprio ambiente, oltre a produrre somatizzazioni corporee. Ecco alcuni esempi comuni di emozioni non gestite: sentirsi perennemente in preda al senso di colpa per azioni compiute, provare una tristezza profonda e una costante nostalgia per le perdite subite, o essere costantemente arrabbiati a causa delle ferite emotive ricevute. Alcuni sperimentano una vergogna persistente per i propri fallimenti, oppure provano imbarazzo e timidezza in ogni contatto sociale, rendendo difficile l'apertura agli altri. L'invidia per le qualità o il successo degli altri, così come la gelosia per qualcuno che potrebbe privarci di qualcosa di importante, sono altre manifestazioni di emozioni complesse. Infine, il senso di vuoto rappresenta una sfaccettatura profonda di queste esperienze affettive, segnalando una mancanza di significato o di pienezza nella vita quotidiana. Questo vuoto può riflettere un desiderio insoddisfatto di connessione, realizzazione o comprensione più profonda di sé stessi e degli altri, e diventa spesso un campanello d'allarme di un disagio interiore che necessita di essere analizzato.
Per ulteriori approfondimenti su problematiche emotive e relazionali, è possibile cliccare sui tasti indicati, oppure contattare il Dott. Eugenio.
© 2018 Dott. Eugenio Uggenti. Tutti i diritti riservati.
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