La tendenza a entrare in cicli ripetitivi di relazioni o situazioni che causano sofferenza emotiva è spesso collegata a schemi profondamente radicati, come le relazioni tossiche o la ripetizione di modelli limitanti e ostacolanti. Questi schemi, talvolta inconsapevoli, portano la persona a ricadere in relazioni disfunzionali o a replicare dinamiche che causano frustrazione e dolore. Un esempio comune è la tendenza a sviluppare una dipendenza emotiva, in cui si diventa eccessivamente bisognosi di approvazione e affetto dall'altro, perdendo di vista il proprio equilibrio personale.
Frasi come: "faccio sempre gli stessi errori", "ma capitano tutte a me", "faccio sempre così", "Nessuno mi ama", "è capitato di nuovo", "non posso fidarmi perché mi fanno tutti del male" hanno profonde modalità relazionali apprese nel passato e sono collegati ad esperienze dolorose, dimenticate o non elaborate a livello psichico. Un'esperienza dolorosa non elaborata psichicamente è spesso destinata a ripetersi nel tempo sotto forma di vissuti, scelte, relazioni, sofferenze e sintomi. Invece di ricordare l'esperienza vissuta, poiché non è stata mentalizzata, l'individuo può sentirsi costretto a ripeterne il contenuto, vivendola come attuale nelle relazioni nel qui e ora. Si tratta di una ripetizione dell'evento traumatico che ha radici profonde e remote, risalenti a un passato lontano.
L'incapacità di mentalizzare un'esperienza dolorosa impedisce alla persona di elaborarla e superarla, costringendola a rivivere quelle emozioni e quegli schemi in modo inconsapevole. Invece di ricordare l'evento traumatico, l'individuo si trova a ripeterne il contenuto, vivendo la sofferenza come attuale, nelle relazioni presenti, nel qui e ora. Questa ripetizione ha radici profonde, risalenti a un passato lontano, e crea un ciclo che sembra impossibile da spezzare senza un’analisi attenta.
Il Ripetersi del trauma
Un'esperienza dolorosa non elaborata psichicamente, infatti, ha la tendenza a ripresentarsi nel tempo, proprio perché non è stata mentalizzata o compresa. Invece di ricordarla come un evento appartenente al passato, la persona si ritrova a viverla come attuale nelle relazioni presenti. Questo meccanismo può essere visto come una sorta di ripetizione inconscia dell'evento traumatico, che ha radici profonde nel passato e continua a influenzare la percezione e le esperienze attuali.
Questa ripetizione di schemi relazionali o situazioni problematiche è spesso il risultato di modelli interiori profondamente radicati, che possono portare a relazioni tossiche o al mantenimento di modelli limitanti. Inconsapevolmente, la persona si ritrova a ricadere in relazioni disfunzionali o a ripetere dinamiche che causano frustrazione e dolore. Il bisogno di eccellere e ottenere continue conferme può essere un'espressione di questa ricerca di approvazione, spesso legata alla paura del fallimento o del rifiuto.
Dipendenza emotiva e la ricerca di approvazione
Un esempio comune di questo ciclo disfunzionale è la dipendenza emotiva. In questi casi, la persona diventa eccessivamente bisognosa di approvazione e affetto dall'altro, fino al punto di perdere di vista il proprio equilibrio personale. Questa dipendenza emotiva può manifestarsi in relazioni in cui si cerca costantemente l'accettazione e la conferma del proprio valore da parte degli altri, trascurando i propri bisogni e desideri.
Questo schema si riflette anche nelle relazioni lavorative, sociali e familiari, dove la paura di fallire e di non essere all'altezza diventa predominante. L'individuo cerca di eccellere in ogni campo della vita, ma questo bisogno di perfezione spesso porta a un timore costante di deludere e a una sensazione di non essere mai abbastanza.
Altri comportamenti distruttivi possono includere l'uso eccessivo di sostanze, il ricorso a rischi non necessari o l’adozione di comportamenti auto-sabotanti che perpetuano una spirale di sofferenza emotiva. Questi cicli non solo influenzano la vita interiore, ma hanno un impatto negativo sulle relazioni personali, sociali, lavorative, amicali e familiari.
Comportamenti auto-sabotanti e la spirale della sofferenza
Oltre alla dipendenza emotiva, questi cicli ripetitivi possono includere comportamenti auto-sabotanti, come l'abuso di sostanze, il ricorso a rischi non necessari o la creazione di situazioni che perpetuano la sofferenza emotiva. Questi comportamenti, seppur apparentemente diversi, hanno un punto in comune: sono tutti strumenti per cercare di colmare un vuoto interiore, legato a vissuti di insicurezza, fallimento e mancanza di autostima.
Questi cicli, purtroppo, non rimangono confinati nella vita interiore della persona, ma hanno un impatto negativo anche sulle relazioni personali, sociali e lavorative. L'insoddisfazione perenne, la ricerca ossessiva di conferme dall'esterno e la paura del rifiuto portano a relazioni instabili e spesso dolorose.
La ripetizione di tali schemi rappresenta un segnale di disagio profondo che merita di essere esplorato e compreso attraverso un’analisi dei vissuti e delle modalità relazionali, per interrompere il ciclo e creare nuove possibilità di crescita personale. Il ripetersi di tali schemi rappresenta un chiaro segnale di un disagio profondo che deve essere esplorato e compreso. Solo attraverso un'analisi dei vissuti e delle modalità relazionali, è possibile interrompere questo ciclo doloroso e creare nuove possibilità di crescita personale. Il lavoro psicoterapeutico consente di portare alla luce le origini profonde di questi schemi ripetitivi, permettendo alla persona di acquisire maggiore consapevolezza di sé e delle proprie dinamiche relazionali.
In conclusione, il bisogno di eccellere, di avere continue conferme e il timore del fallimento sono espressioni di un vissuto interiore complesso, che merita attenzione e analisi. Attraverso la psicoterapia, è possibile sviluppare una maggiore consapevolezza di questi schemi, interrompendo la spirale della sofferenza e costruendo relazioni più sane e appaganti.
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