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Sessualità compulsiva

Aggiornamento: 19 set

La sessualità non sempre è al servizio di un vissuto appagante e coinvolgente il partner. Spesso è al servizio dell'angoscia e mira a una dimensione solipsistica e di gratificazione narcisistica.

È il caso di un'attività sessuale compulsiva che mira a placare l'angoscia e non ha nulla a che vedere con l'intimità e l'unione con la persona amata.


La sessualità compulsiva è l'espressione di una avidità che si traduce nella ricerca di un partner a cui si delega il ruolo di oggetto consolatorio; una modalità che mira a preservare il proprio narcisismo e salvaguardare il proprio equilibrio personale. È il caso dei soggetti che, pur relazionandosi all'altro, non si relazionano mai veramente con lui, poiché mossi da una spinta interna a denegarne l'esistenza autentica. In questi casi, non è la personalità del partner che diviene fonte di interesse, ma la sua funzione consolatoria, e l'attività sessuale diviene un modo per proteggersi dal vivere alcuni vissuti spaventanti.


La sessualità in una relazione intima è volta ad accogliere emozioni e sentimenti profondi, attraverso una fiducia di base che permette un confronto autentico tra le due soggettività.

l'immagine simboleggia il contrasto tra l'intimità emotiva e il comportamento compulsivo e distaccato.

Sessualità Compulsiva e Ansia


La sessualità compulsiva rappresenta un modo per alleviare l'ansia interna, piuttosto che per connettersi realmente con l'altro. Le persone che sperimentano questa forma di sessualità spesso cercano di compensare una mancanza interiore, senza sviluppare una vera connessione con il partner. Il piacere fisico diventa un modo per evitare di affrontare vissuti spaventanti, come la paura dell'abbandono o l'insicurezza relazionale.

In questi casi, l'intimità non viene vissuta come un momento di condivisione, ma come un modo per proteggere il proprio narcisismo. Il partner non è visto nella sua interezza, ma piuttosto come uno strumento per garantire un equilibrio personale spesso fragile.


Avidità e Relazioni Solipsistiche


La sessualità compulsiva può essere vista come un'espressione di avidità: un desiderio incessante di ricevere senza mai dare veramente. Questo non significa che il partner non esista fisicamente, ma che non è realmente percepito o riconosciuto nella sua soggettività. La sessualità diventa un modo per mantenere il controllo, un tentativo di evitare il confronto con le emozioni profonde e i sentimenti che una vera relazione intima richiede.

In una tale dinamica, il partner viene trasformato in un mero oggetto da cui ottenere conforto, senza che ci sia un reale coinvolgimento emotivo. Questo processo di oggettivazione del partner è un tentativo di mantenere un certo distacco emotivo, preservando così la propria identità narcisistica. L’attività sessuale diviene un mezzo per evitare il confronto con le proprie paure e vulnerabilità, un modo per sfuggire alla sofferenza.


La Differenza tra Sessualità Intima e Sessualità Compulsiva


In una relazione intima sana, la sessualità è un canale di comunicazione profonda tra i partner, un’occasione per condividere emozioni e sentimenti, rafforzando così il legame. In queste relazioni, esiste una fiducia di base che permette di affrontare le proprie vulnerabilità insieme, senza la necessità di rifugiarsi in meccanismi di difesa.

Al contrario, la sessualità compulsiva si caratterizza per l'assenza di questa dimensione emotiva. Si tratta di un tentativo di ottenere un sollievo immediato dall’ansia, senza considerare i bisogni del partner. Questo tipo di sessualità è solipsistica, concentrata esclusivamente sull’individuo e sulle sue necessità, senza alcuna reale attenzione verso l’altro. Il rischio, in questi casi, è che la relazione diventi un mero scambio di bisogni fisici, piuttosto che un momento di intimità condivisa.


La sessualità compulsiva rappresenta una modalità disfunzionale di relazionarsi agli altri, fondata su un uso dell'altro come oggetto piuttosto che come partner. Questa modalità non permette di costruire una relazione intima autentica, poiché il focus resta centrato sulla gratificazione narcisistica e sulla protezione dal confronto con i vissuti profondi.

Affrontare queste problematiche richiede un’analisi profonda e una comprensione delle dinamiche personali e relazionali che le sottendono. La psicoterapia psicodinamica può rappresentare una via per riscoprire il valore dell’intimità e costruire relazioni autentiche basate su un reale scambio di emozioni e sentimenti.

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