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Trauma, sofferenza e dolore

Un'esperienza traumatica, dolorosa, intensa è spesso destinata a ripetersi. Si tratta di esperienze che, a causa del loro contenuto, non sono state vissute a livello conscio e vengono registrare a livello implicito, al di sotto dello stato di coscienza. Sono memorie implicite e corporee, non esprimibili a parole, non verbalizzabili. Pertanto, anziché ricordare l'esperienza vissuta, la persona la rimette in scena, ripetendola nelle relazioni attuali. L'intento è quello di trovare un senso che le sfugge. Spesso, una persona preferisce rivivere e mantenere ciò che è familiare, seppur doloroso. L'incertezza e il cambiamento possono fare paura. Pertanto, se da un lato la persona è spinta a instaurare compulsivamente delle relazioni sulla base dell'evento traumatico, ma per rivivere situazione, quindi, che viene vissuta nel qui e ora, come attuale, piuttosto che come la ripetizione di un'esperienza già accaduta. Tuttavia, se da un lato, ogni relazione attuale, lavorativa, amicale o sentimentale, possa riattivare questi contenuti traumatici e dolorosi provenienti dal passato, diventando fonte di sofferenza, esse racchiudono anche la possibilità di dare una svolta. Nella relazione terapeutica, l'esplorazione dei vissuti personali promuove la comprensione di quelle aspettative inconsapevoli che orientano le proprie scelte, emozioni e bisogni. Quindi, comprendere come la propria personalità si sia strutturata intorno ad un trauma affinché possa essere riparato e diventare occasione di cambiamento ed evoluzione psichica.


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