Autostima e Dipendenza Affettiva: come riconoscerle e affrontarle

Introduzione

La relazione tra autostima e dipendenza affettiva è un nodo centrale nella psicologia delle relazioni. Quando la percezione di sé è fragile, il legame con l’altro rischia di trasformarsi in una ricerca spasmodica di conferme. La relazione, anziché essere luogo di scambio e intimità, diventa uno spazio di compulsiva ricerca di approvazione.

👉 Immagina una persona che, appena sveglia, controlla lo smartphone per vedere se il partner ha inviato un messaggio. Quel gesto, apparentemente innocuo, rivela una dinamica profonda: la paura di non contare abbastanza senza lo sguardo dell’altro.

Cos’è l’autostima

L’autostima è la stima che abbiamo di noi stessi, il riconoscimento di essere degni di rispetto, amore e considerazione. Non significa sentirsi perfetti, ma accettarsi con limiti e risorse.

Una bassa autostima porta a:

  • continua paura di deludere;

  • fatica a prendere decisioni in autonomia;

  • vissuti di inferiorità costanti.

👉 Esempio quotidiano: accettare un invito anche se non si ha voglia, solo per non sembrare “asociali” o per paura di deludere gli altri.

Cos’è la dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva non è amore, ma una forma di attaccamento che si nutre di ansia, paura e bisogno di controllo. In questi casi, la relazione viene vissuta come indispensabile per sopravvivere emotivamente.

👉 Esempio quotidiano: cancellare un impegno personale perché il partner all’improvviso ha chiesto di uscire, mettendo sempre in secondo piano i propri desideri.

Segnali tipici includono:

  • paura costante dell’abbandono;

  • gelosia eccessiva;

  • perdita di interessi personali;

  • angoscia nei momenti di distanza.

Il legame tra autostima e dipendenza affettiva

Il filo rosso che unisce autostima e dipendenza affettiva è la fragilità del senso di sé. Chi non si sente “abbastanza” cerca nel partner la prova del proprio valore.

👉 Esempio quotidiano: modificare il proprio modo di vestire o parlare per aderire alle aspettative del partner, annullando la propria autenticità.

Molto spesso, queste persone confondono l’amore con la paura della solitudine. Restano in rapporti tossici, accettano critiche continue o svalutazioni pur di non affrontare il vuoto interiore.

Esempio di vita quotidiana

Una giovane donna raccontava di come ogni sera aspettava con ansia il messaggio “buonanotte” dal partner. Se non arrivava, passava ore insonni, immaginando scenari catastrofici: “Non mi ama più, forse ha trovato qualcun altro”. Col tempo, aveva smesso di frequentare le amiche, abbandonato la palestra e persino rallentato nello studio. La sua vita era diventata un pendolo che oscillava tra euforia e angoscia, a seconda dell’attenzione ricevuta dal partner.

Questo racconto mostra chiaramente come la dipendenza affettiva riduca l’identità personale a un riflesso dell’altro.

Le conseguenze psicologiche

Il legame tra bassa autostima e dipendenza affettiva può sfociare in conseguenze importanti:

  • ansia generalizzata: la paura costante di sbagliare o di perdere il partner;

  • Depressione: la sensazione di vuoto e mancanza di valore personale;

  • sintomi psicosomatici: mal di testa, insonnia, tachicardia;

  • isolamento sociale e perdita di interessi.

👉 Esempio quotidiano: smettere di partecipare a una cena di famiglia perché il partner non ha voglia di andarci, rinunciando a momenti significativi per sé stessi.

Come uscirne: il percorso di crescita

Spezzare il legame tra bassa autostima e dipendenza affettiva richiede un lavoro profondo su di sé. Non basta “decidere” di non dipendere più, perché spesso queste dinamiche hanno radici nell’infanzia, nei modelli di attaccamento e nelle esperienze di relazione precoce.

Un percorso psicologico aiuta a:

  • riconoscere il proprio valore indipendentemente dall’altro;

  • imparare a dire “no” senza paura di perdere la relazione;

  • coltivare interessi e spazi personali;

  • vivere i rapporti in chiave di reciprocità, e non di annullamento.

👉 Esempio quotidiano: concedersi una serata da soli a leggere un libro o incontrare amici, senza sentirsi in colpa verso il partner.

Verso una nuova autonomia emotiva

Recuperare autostima significa anche imparare a tollerare la solitudine. Non come vuoto, ma come spazio creativo. Solo chi riesce a stare bene con sé stesso può costruire una relazione intima sana, fondata su affetto e rispetto reciproco.

👉 Esempio quotidiano: sentirsi appagati anche in una domenica passata da soli, con un film o una passeggiata, senza percepirla come segnale di abbandono.

Conclusione

Il rapporto tra autostima e dipendenza affettiva dimostra quanto sia importante lavorare sul proprio valore interiore. Solo riconoscendo sé stessi come persone complete è possibile costruire relazioni equilibrate, dove amore non significa controllo o paura di perdere l’altro, ma libertà di crescere insieme.

Puoi contattarmi al numero 3926813664, via mail a eugeniouggenti@gmail.com o presso lo studio in via Caracciolo 23, Carovigno (Brindisi).
Orari: dal lunedì al Venerdì, dalle 8 alle 20.

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